Tour de France 2023, David Gaudu: “Non vedo l’ora che arrivi l’ultima salita della prima tappa per conoscere il mio livello”
David Gaudu è ancora determinato a puntare al podio al Tour de France 2023. Già quarto nella passata edizione, il classe 1996 aveva mostrato interessanti segnali di ulteriore crescita nel corso della primavera, chiudendo secondo la Parigi – Nizza e quarto il Giro dei Paesi Baschi. Per preparare la Grande Boucle, poi, il transalpino aveva deciso di gareggiare al Giro del Delfinato 2023, ma le risposte sono state tutt’altro che positive. Lui, comunque, non si è lasciato perdere d’animo e, dopo essersi goduto il successo del compagno di squadra Valentin Madouas ai campionati francesi, è pronto per la sfida più importante dell’anno.
“È chiaro che il Delfinato non è stato semplice – ha dichiarato il nativo di Landivisiau – per me e per la squadra in generale. La cosa positiva è stata vedere che anche Kevin Geniets e Valentin Madouas, che si sono allenti con me, non erano al loro livello; ho detto a me stesso che non ero solo. Alla fine del Delfinato siamo tornati in altura a Tignes. All’inizio ci siamo concentrati sul recupero […] Con noi c’erano anche le nostre ragazze […] Dopo abbiamo ricominciato ad allenarsi seriamente. Credo ci abbia fatto bene”.
“La squadra ha continuano a credere in me – ha aggiunto – Credo che questa sia la cosa più importante. In qualità di atleti di livello siamo molto orgogliosi, quindi ogni tanto prendere un piccolo schiaffo ci fa riflettere su noi stessi. A volte non è male prima di un grande obbiettivo. Questo è quello che abbiamo fatto dopo il Delfinato. Ovviamente quando fallisci un obiettivo un po’ ti influenza, ma devi sapere come andare oltre, mettere le cose nella giusta prospettiva e ricominciare con il piede giusto […] Abbiamo fatto un passo indietro dicendo che il Delfinato rimane il Delfinato e che la fine del Tour era lontana ancora sei settimane”.
“Dopo quello che ho ottenuto alla Parigi – Nizza ci sono molte più aspettative su di me -ha proseguito il francese – Le persone hanno iniziato a stuzzicarmi già l’anno scorso, quando è stato detto che sarei stato il leader al Tour. Conosco tante persone che non credevano in me. Fare quarto al Tour e poi secondo alla Parigi – Nizza ha alzato l’asticella. Le persone erano dispiaciuto dopo il Delfinato, ma lo ero anche io. Nonostante questo voglio dire a chi mi ha criticato che il mio livello fisico al Delfinato era assolutamente giustificabile. Adesso voglio dimostrare alle stesse persone che per il Tour ci sarò“.
Non cambia, quindi, la motivazione in vista della Grande Boucle: “Ho un solo desiderio: che cominci e che si arrivi all’ultima salita della prima tappa per vedere dov’è il mio livello. Penso che la verità di giugno non sia la verità di luglio. Siamo corridori, vogliamo sempre migliorarci, quindi andremo al Tour de France per competere per il podio. Questo è l’obiettivo che mi sono prefissato e sono pronto a non rinunciare a nulla pur di raggiungerlo.”
Infine il ventiseienne ha cercato di spegnere le polemiche attorno alla sua compresenza con Thibau Pinot: “Assumere il ruolo di leader del Tour de France è inevitabilmente una grande responsabilità, ma siamo anche fortunati ad avere Thibaut per il suo ultimo Tour. Esce da un grande Giro e sarà libero. Conosce tutto del Tour ed è un alleato privilegiato”.
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